I Disturbi Alimentari sono una persistente anomalia del comportamento alimentare e delle condotte connesse al cibo, nella sua assunzione e/o assorbimento degli alimenti, non causata da patologie medico cliniche o da altri disturbi psichici. I DCA generano una significativa compromissione del funzionamento sociale e del benessere psicofisico del soggetto e vengono distinti in Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Disturbi alimentari non altrimenti specificati (EDNOS) e Disturbi dell’Alimentazione Incontrollata.
Secondo il Modello Cognitivo Comportamentale i Disturbi Alimentari sono rappresentati da una serie di convinzioni e significati che riguardano la forma e il peso del corpo, nonché il loro rapporto con il valore personale e l’autostima: in sostanza i pazienti sembrerebbero condotti verso una forma di auto giudizio del valore del proprio sé, legato principalmente o esclusivamente alla forma e al peso del proprio corpo. Mentre la maggior parte delle persone si valuta sulla base delle prestazioni effettuate in vari domini della vita, quali le relazioni interpersonali, la scuola, il lavoro, lo sport, le abilità intellettuali, le abilità genitoriali, coloro che soffrono di un disturbo alimentare riconducono la valutazione di sé esclusivamente rispetto al peso, le forme e il controllo sul cibo; per le persone che sviluppano tale disturbo, i pensieri disfunzionali si legano inesorabilmente alle contingenze rinforzanti positive (sensazione di successo, valore, orgoglio e superiorità, incremento del senso di autocontrollo, attenzione ed interesse degli altri) e negative (evitamento della grassezza, evitamento di altri conflitti o problemi). Una volta che il dimagrimento sia stato raggiunto, il processo viene ulteriormente perpetuato dai sintomi emotivi e psicologici secondari alla denutrizione, che tendono a mantenere pensieri disfunzionali e comportamenti idiosincratici nei confronti del controllo del peso.
La Terapia Cognitivo e Comportamentale ha come scopo quello di modificare i pensieri disfunzionali riguardanti il legame tra il peso, le forme e il valore di sé; il terapeuta fornisce strumenti per permettere ai soggetti di gestire i sintomi e i comportamenti inadeguati, con altri comportamenti più efficaci, promuovendo la riflessione rispetto all’affiancamento di pensieri maggiormente adeguati e congrui.